martedì 26 ottobre 2010

anagrafe dei gatti


L'Anagrafe Nazionale Felina, la prima ed unica banca dati attiva su tutto il
territorio nazionale, è una realtà. L' hanno realizzata ANMVI e Frontline
Combo Education Program è stata presentata in anteprima ai medici veterinari
sabato 16 ottobre, al 67° Congresso SCIVAC di Arezzo. L'Anagrafe Nazionale
Felina sarà quindi attiva on line per la registrazione dei medici veterinari
che potranno proporre al cliente -proprietario o detentore- un servizio
altamente professionalizzante e mirato alla tutela del gatto.
Incoraggiare l' identificazione elettronica dei gatti, come molti Colleghi
già fanno, sarà ancora più efficace avendo a disposizione una banca dati
dove registrare l' avvenuta prestazione, conservando il dato anagrafico.
Fondamentale quindi il coinvolgimento di tutti i Colleghi per costruire un
data base significativo e rappresentativo del flusso di prestazioni
anagrafiche sul gatto, un patrimonio di dati informativi che non andrà
disperso. L'Anagrafe Nazionale Felina è la prima anagrafe felina operativa
su tutto il territorio italiano, è privata ed è su richiesta volontaria da
parte dei proprietari di gatti e/o gestori di colonie feline. E' stata
ideata da ANMVI e Frontline Combo Education Program. L' iniziativa è
patrocinata dalla Federazione Nazionale Veterinari Italiani (FNOVI) ed è
stata presentata al Ministero della Salute per la concessione del patrocinio
Frontline Combo Education Program è un progetto educativo ideato da Merial
per promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza del corretto
rapporto tra animale e proprietario. La partnership con ANMVI è nata dall
esigenza condivisa di incoraggiare l' identificazione del gatto e di
realizzare un data base nazionale con finalità di educazione e prevenzione
veterinaria. L' appuntamento con l' anteprima ai medici veterinari (sabato
16 ottobre al 67° Congresso SCIVAC) è stato un successo. La presentazione è
stata curata dal Vice Presidente ANMVI, Marco Melosi.

http://www.veterinaritaranto.it/



Il sensore elettronico può essere applicato senza anestesia. Una banca dati registrerà i codici
Serve a identificare e rintracciare il micio. Ma non è obbligatorio come per i cani

Nasce l'anagrafe dei gatti: con il microchip

Il sensore elettronico può essere applicato senza anestesia. Una banca dati registrerà i codici

ROMA - Pari opportunità anche nel mondo animale. Sul modello di quella canina, nasce l'anagrafe felina, banca dati informatizzata che registra i codici per l'identificazione dei gatti dotati di microchip. Da ora in poi chi ha iscritto il proprio micio nel listone elettronico potrà sperare di ritrovarlo attraverso il piccolo sensore elettronico sottopelo. Bastano pochi minuti per rendere rintracciabile il gatto: non c'è bisogno di anestesia per inserirlo all'altezza del collo con una siringa.
I proprietari potranno rivolgersi a un veterinario che aderisce all'anagrafe e accederanno alla registrazione online. È chiaro che chi ha già provveduto non deve ripetere l'operazione.
Il servizio è stato realizzato dall'associazione nazionale medici veterinari (Amvi) col supporto tecnico di Frontline Combo. Rispetto a quella canina, l'anagrafe ha due differenze. Primo, si tratta di un registro nazionale, dove confluiranno automaticamente tutti i dati riversati dagli ambulatori o dai responsabili delle colonie feline. Secondo, è un servizio su base volontaria, dunque non c'è, come nel caso dei cani, nessun obbligo di renderli rintracciabili.

L'iniziativa cade nell'anno del sorpasso. Nonostante l'ultimo rapporto Assalco (associazione nazionale imprese per l'alimentazione e la cura degli animali da compagnia) attribuisca ancora ai cani il primato fra i pet delle famiglie italiane, la realtà di chi li vede sfilare terrorizzati sul bancone d'acciaio per visite e vaccinazioni è molto diversa.

Secondo Marco Melosi, presidente dell'Amvi, soriani, persiani, siamesi e compagni hanno preso il sopravvento nelle case italiane. «Ma è difficile da dimostrare proprio perché finora sono mancati gli strumenti per avviare un censimento», spiega. Certo è che oggi almeno la metà dei pet portati in ambulatorio sono felini. La banca dati per Melosi «è una rivoluzione. Ne esistono di regionali e incomplete. L'unica organizzata è quella della Lombardia, con 15 mila iscritti.
In Italia i felini «microchippati» e aggiunti all'elenco canino nazionale sono 29 mila e corrispondono ad altrettanti passaporti per l'estero. Il nostro obiettivo è che anche questa seconda anagrafe diventi obbligatoria perché sarà un mezzo di contrasto all'abbandono, al furto e allo smarrimento». La schedatura ha un costo che si aggira tra 20 e 40 euro. La categoria dei veterinari ha lasciato piena libertà nelle tariffe. Uno dei vantaggi è che in caso di smarrimento si potrà risalire al proprietario attraverso la lettura del codice, operazione che oggi non è possibile neppure per gli esemplari già equipaggiati di segnalatore elettronico.

La popolazione italiana comprende dai 6 agli 8 milioni di gatti capaci di graffi e fusa, ma è probabile sia molto più nutrita. Una parte dei randagi abita nelle colonie comunali, gestite a loro volta da associazioni di volontari. In Italia secondo il rapporto del Centro Studi Zoomark gli animali da compagnia sono più degli uomini, circa 60 milioni. Da questo punto di vista siamo ai primi posti in Europa.



Crescono le adozioni di piccoli mammiferi, soprattutto roditori. Al terzo posto nella graduatoria dei più graditi sono piazzati i conigli. Il 33 per cento delle famiglie però possiede almeno un cane o un gatto, soprattutto genitori con figli. Aumenta il successo di specie cosiddette esotiche anche se allevate in Europa o nel nostro Paese da millenni. Oltre a pappagalli e tartarughe, iguane, serpenti, camaleonti, puzzole. Per informazioni sull'anagrafe felina «attivata su base volontaria per favorire il controllo della demografia, contrastare l'abbandono e agevolare il ricongiungimento del gatto col suo proprietario» si può consultare www.anagrafenazionalefelina.it.
Margherita De Bac
http://www.corriere.it/

3 commenti:

  1. Attendevo con ansia questa bella notizia! Il fenomeno dell'abbandono colpisce anche i gatti e le colonie feline sono numerosissime... Complimenti per questo interessantissimo post! Un bacio!

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  2. Molto interessante Robby! Grazie per averci informato! Bason!

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